Un peyote, e poi perdersi tra mille colori

Foto di Riccardo Truffarelli
Messico: un italiano tra le piante degli dei
"Da duemila anni gli indios Huichol, che vivono sulla Sierra Madre Occidentale, consumano durante i loro riti la polpa di un piccolo cactus dai poteri allucinogeni. Le fantasmagoriche visoni che esso provoca aiutano gli sciamani a entrare in contatto con gli dei e ispirano agli artisti quadri sorprendenti."
"Fa tenerezza e spavento trovaselo tra i piedi, cosi, al I´improvviso, camminando nel deserto messicano. Tenerezza perché questo piccolo cactus senza spine, dalla carne succosa e brillante, impiega crica venti anni a diventare grande quanto un pugno. Spavento perché i suoi cinquanta principi at tivi, tra i quali la potente mescalina, il pugno te lo assestano davvero. Un montante al cervello che fa vedere le stelle in technicolor."